L’isola Ferdinandea

ABSTRACT: Con questo contributo si tenta di illustrare le vicende giuridiche che hanno caratterizzato l’Isola Ferdinandea, un’isola effimera situata nel Mar Mediterraneo. In particolare, vengono analizzati i contesti storici e le implicazioni giuridiche legate alla disputa territoriale che ha coinvolto diverse nazioni durante il 1800.
ABSTRACT: This paper aims to illustrate the legal events that have characterized Ferdinandea Island, an ephemeral island located in the Mediterranean Sea. Specifically, it analyzes the historical contexts and juridical implications associated with the territorial dispute involving several nations during the 19th century.

L’isola Ferdinandea si formò sul finire di giugno del 1831 a seguito di un’eruzione vulcanica sottomarina avvenuta a circa 16 miglia nautiche dalla costa siciliana di Sciacca. Dopo questo episodio eruttivo si formò un’isola alta 60 metri, larga 300 metri e con un perimetro di circa 1 chilometro. Tuttavia, con il passare dei giorni, la forza demolitrice del mare cominciò ad eroderne i fondali poco consolidati, fino a quando il successivo 8 dicembre, come testimoniato dai resoconti pubblicati all’epoca, il capitano Vincenzo Allotta del Brigantino Achille, ne rilevo l’inabissamento annotando che «non vi era vestigia alcuna dell’isola vulcanica» [1].

Poco dopo la comparsa dell’isola vennero effettuati alcuni rilievi da parte del geologo dell’Università di Berlino Karl Hoffman, dal fisico del governo Borbonico Domenico Scinà, mentre la relazione sull’accaduto venne realizzata dal Prof. Carlo Gemmellaro dell’Università di Catania [2].  

Oltre alle ricerche scientifiche che sino ad oggi sono state condotte è interessante rilevare le dispute territoriali che si accesero fra il Regno delle due Sicilie, la Francia e l’Inghilerra. Infatti, nell’agosto del 1831, la flotta inglese guidati dall’Ammiraglio Percival Otham prese possesso dell’isola e il 23 agosto del 1831 il capitano Jenhouse al comando del cutter Hind, piantandone la bandiera inglese, le diede il nome di Isola di Graham [3].

D’altra parte il 26 settembre del 1831 i francesi, inviarono sull’isola il brigantino La Fleche con al comando il capitano Jean La Pierre. La spedizione era guidata dal geologo Constant Prevost che provvide ad effettuare approfonditi studi, ricerche e rilevazioni dai quali emerse che il suolo dell’isola era facilmente erodibile dall’acqua. Tuttavia, nonostante le finalità scientifiche della spedizione, anche i francesi decisero di rivendicare il possesso dell’Isola, piantandone la loro bandiera e ribattezzandola Isola Iulia [4].

Il Re Ferdinando II di Borbone, dal proprio canto, inviò la corvetta Bombardiera Etna con al comando il capitano Giovanni Corrao il quale prese possesso dell’isola a nome del regno delle Due Sicilie dandole il nome di Isola Ferdinandea [5]. 

Dal punto di vista giuridico gli inglesi, al fine di difendere la propria rivendicazione, si appellarono al principio sancito nel Digesto di Giustiniano, Libro II rubricato Res Cottidianae il quale affermava che «insula quae in mari nascitur (quod raro accidit) occupantis fit: nullius enim esse creditur» (trad. l’isola che sorge nel mare (evento che accade raramente) diventa di chi la occupa per primo: infatti si crede che non sia di nessuno) [6].

Tuttavia, mentre le relazioni diplomatiche fra gli Stati contendenti procedevano, l’isola continuava a sgretolarsi sino a quando nel dicembre del 1831 l’acqua la inabissò. Da allora l’isola non riemerse e i siciliani, onde prevenire rivendicazioni di altri stati posero sulla superficie del banco di Graham una targa con su scritto «L’isola Ferdinandea era e sarà sempre del popolo siciliano» [7].

E se l’isola riemergesse? Interessanti sarebbero di certo gli scenari giuridici conseguenti all’ipotetica riemersione dell’isola anche se oggi, l’art. 73 della Convenzione di Montego Bay sul diritto del mare riconosce che «lo Stato costiero, nell’esercizio dei propri diritti sovrani di esplorazione, sfruttamento, conservazione e gestione delle risorse biologiche nella zona economica esclusiva, può adottare tutte le misure, ivi compresi l’abbordaggio, l’ispezione, il fermo e la sottoposizione a procedimento giudiziario, necessarie a garantire il rispetto delle leggi e dei regolamenti da esso adottati conformemente alla presente Convenzione». In particolare, con Legge n. 91 del 2021 l’Italia si è dotata della Zona Economica Esclusiva che così comprende anche la zona di mare nella cui profondità riposa l’Isola Ferdinandea. 


Bibliografia

[1] AA.VV., Primi tentativi di monitoraggio dei resti sottomarini dell’eruzione che nel 1831 costruì l’isola Ferdinandea nel Canale di Sicilia, Rapporti tecnici – Vol. 125, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, 2010.

[2] Carlo Gemmellaro, Relazione dei fenomeni del nuovo vulcano sorto dal mare fra la costa di Sicilia e l’Isola di Pantelleria nel mese di luglio 1831, Edizioni dell’Università di Catania, Catania, 1831.

[3] AA.VV., Descrizione dell’Isola Ferdinandea al Mezzogiorno di Sicilia, Reale Officio Topografico, Napoli, 1831

[4] Bruno Fuligni, L’île à éclipses. Histoire des apparitions et disparitions d’une terre française en Méditerranée. Les Editions de Paris – Max Chaleil, Paris, 2003.

[5] Cosimo Cascione e Carla Masi Doria (a cura di), Fides Humanitas Ius. Studii in onore di Luigi Labruna, IV, Editoriale Scientifica, Napoli 2007; Fabio Caffio, La disputa virtuale sull’isola Ferdinandea, Rivista Marittima 133.6, 2000; Tullio Scovazzi, Un’effimera isola e un ipotetico quesito, in Rivista di diritto internazionale, 2002.

[6] Fabio Caffio, La disputa virtuale sull’isola Ferdinandea, Rivista Marittima 133.6, 2000.

[7] Giuseppe Cutano, Ferdinandea, l’Isola al largo della Sicilia che durò un paio di mesi, dal sito www.geomagazine.it, consultato il 30 aprile 2023.


Citazione bibliografica consigliata per questa risorsa

Andrea Galati, L’isola Ferdinandea, Articoli Specialistici, www.nelmaredeldiritto.it, 1 agosto 2023, <https://www.nelmaredeldiritto.it/2023/08/01/lisola-ferdinandea/>